La Ferrari ha battuto la McLaren nel Gran Premio d’Italia, con Charles Leclerc al top. Il segreto è stata la gara su una sola sosta.
Il mondiale di F1 potrebbe essere arrivato ad una svolta, con il Gran Premio d’Italia che ha visto la Ferrari vincere con Charles Leclerc e tornare prepotentemente in lizza per il titolo costruttori. Il Cavallino è ora a -39 punti dalla Red Bull ed a -31 dalla McLaren, che visto il potenziale della MCL38 resta la grande favorita, ma come squadra c’è ancora tanto da migliorare.
La freccia arancione era nettamente l’auto più veloce in pista, ma la Ferrari ha avuto un vantaggio nella gestione della gomma Hard, con Leclerc che grazie ad un’ottima strategia e ad una guida magistrale, ha vinto puntando su una sola sosta. Ma la McLaren poteva pensare di arrivare in fondo con una sola sosta? Andiamo a scoprirlo.
La gara si è decisa nel momento in cui la McLaren ha richiamato Oscar Piastri per la seconda sosta, quando mancavano 14 giri al termine. In quel momento, Charles Leclerc con la Ferrari era leggermente più veloce, ed in McLaren hanno chiesto all’australiano di dare un feedback sulla possibilità di non rientrare per il secondo pit-stop. L’australiano ha risposto che l’anteriore sinistra era quasi morta, e che, senza fermarsi, sarebbe stato difficile arrivare al traguardo.
Piastri, anche dopo la gara, ha affermato che il mancato pit-stop avrebbe rappresentato un rischio, e che chi è in testa non può prendersi eccessivi pericoli, avendo tutto da perdere. In generale, si è visto come la SF-24 monzese avesse avuto una gestione gomma ottimale, almeno sulla mescola più dura e con l’auto che andava a scaricarsi di benzina. In tal senso, la Rossa ha nettamente vinto il confronto con Lando Norris, che al momento della sua seconda sosta era crollato in termini di passo.
Dunque, Norris non sarebbe mai potuto arrivare sino in fondo, ma anche le condizioni delle Pirelli di Piastri smontate alla seconda sosta indicano che neanche lui ce l’avrebbe fatta. Ed invece, quelle della Ferrari di Leclerc, alla fine della gara, restavano in buono stato nonostante uno stint da 38 giri, e questo è un ottimo indizio per il Cavallino.
Guardando a come era messa la Rossa in termini di gestione gomma lo scorso anno, i progressi fatti dalla SF-24 sono notevoli, ed indicano che l’ultimo pacchetto di aggiornamenti ha consentito di fare uno step ulteriore. Ora ci sarà bisogno di ulteriori conferme su altre piste, e dopo Baku e Singapore, la prova del nove arriverà ad Austin, su un tracciato molto esigente.
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