Un noto marchio che fa parte del gruppo Stellantis è costretto al richiamo di milioni di veicoli. Ecco qual è il motivo del disastro.
Il 2024 è l’anno peggiore in assoluto per il gruppo Stellantis, che rischia ulteriori perdite nella seconda parte di quest’annata dopo un primo semestre da incubo. Le vendite e gli utili, in base al report del periodo gennaio-giugno, sono crollate, e non sembrano esserci solide basi per pensare di ribaltare la situazione nei prossimi mesi. La holding multinazionale olandese ha fatto sapere, in un primo momento, di valutare anche l’addio ai marchi meno “forti”.
Si era iniziato a vociferare di una possibile vendita della Maserati alla Ferrari, ma poi il CEO Carlos Tavares ha ritrattato, annunciando che nessuno dei brand di Stellantis verrà ceduto, almeno per ora. Nel frattempo, uno dei marchi più famosi è stato costretto al richiamo di milioni di veicoli, a seguito di un grave problema tecnico che rischia di minare gli occupanti. Andiamo a scoprire cosa è accaduto e quali sono i modelli coinvolti, l’ennesima tegola per la controllata di John Elkann.
Stellantis, che disastro per il marchio Ram
Il calo delle vendite del 18% ed una serie di altre problematiche non erano abbastanza per il gruppo Stellantis, che ora è costretto a fronteggiare un nuovo guaio. Il marchio americano Ram è stato costretto al richiamo di 1,46 milioni di veicoli, in particolare, del pick-up 1500, colpiti da un grave problema che rischia di causare violenti incidenti. Al giorno d’oggi, sulla sicurezza non si scherza, ed è importante riuscire a prevenire finché si è in tempo.
Ma qual è il problema sul Ram 1500, uno dei pick-up più popolari negli USA e nel mondo intero? In sostanza, il tutto è causato da un malfunzionamento del software che gestisce l’ABS in fase di frenata, e quando di mezzo ci sono i freni, il pericolo di incappare in incidenti, anche di grave entità, si moltiplica. L’ABS serve ad evitare che le ruote si blocchino nei casi di staccate violente, rendendo l’auto più facilmente manovrabile.
I modelli coinvolti nel richiamo sono stati prodotti nel 2019 e nel periodo compreso tra 2021 e 2024, e secondo quanto reso noto da Stellantis, essi sono così distribuiti nel mondo: 1,23 milioni negli USA, 159.000 in Canada, 13.000 in Messico e 61.000 mila fuori dall’America, Europa inclusa. Si tratta dunque di un pericolo su scala globale, ed ovviamente, ai clienti sarà garantito un intervento di riparazione gratuito.