L’industria delle due ruote elettriche ha fatto dei clamorosi passi indietro. Terminato l’hype iniziale i numeri sono pietosi.
Le immatricolazioni nel mese di agosto sono, lievemente, calate, ma a preoccupare sono le vendite delle moto elettriche. I produttori hanno spinto l’accelleratore su questa tecnologia, non riuscendo a valutare un fattore essenziale del mondo delle due ruote. Le moto sono una passione che non sarà mai slegata da un sound potente, l’odore di benzina e dal piacere della personalizzazione dei componenti.
Le moto elettriche sono l’antitesi del piacere di guida per un centauro con qualche ruga sul volto. Considerato che il potere d’acquisto è tutto nelle mani degli adulti che conoscono bene il mercato, nessuno pagherà cifre proibitive per avere elettrici. Le moto tradizionali tengono bene sul mercato, registrando un +2%. In estate la crescita è stata dell’8,4% per le moto, ma se consideriamo anche scooter e ciclomotori, compresi quella alla spina la diminuzione del mese di agosto è stata del 2,58%. I dati sulle immatricolazioni mensili sono stati divulgati da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori).
Vendite ad agosto, i numeri della crisi dei ciclomotori
Nel mese di agosto sono stati immatricolati 17.853 veicoli, di cui 7.491 moto. Le moto più vendute sono state la Benelli TRK 702, la Yamaha Tracer 9 e la Honda Transalp. Sono calate a picco le vendite ad agosto degli scooter che perdono il 4,04% e immatricolano 9.362 mezzi. Sul podio dei motorini più venduti ci sono SH 125, Piaggio Liberty e Kymco Agility. I ciclomotori, invece, calano addirittura del 18,43% son sole 1.000 unità vendute.
Facendo una fotografia generale, il quadro del 2024 per i motocicli è positivo. La crescita è del 5,39%, pari a 272.722 mezzi venduti. Le moto hanno avuto un aumento del 7,99% con 120.854 unità vendute. La crescita per gli scooter si attesta sul 4,41%, corrispondenti a 139.109 mezzi venduti. Sono i ciclomotori in forte crisi, come il mercato delle elettriche. Ad agosto sono stati immessi in strada appena 588 mezzi alla spina. Tra i ciclomotori, il più gettonato è l’Askoll eS1 (445 unità), mentre tra i targati i progressisti green scelgono il Seat Mo Escooter (428 esemplari).
Si tratta di una crisi attesa che cammina a braccetto con quella delle quattro ruote. Si è partiti dal presupposto che i centauri avessero piacere a subire una imposizione dall’alto per cambiare filosofia e stile di guida in ragione dell’ambiente. Purtroppo le EV non aiuteranno a risolvere tutti i problemi di inquinamento nel mondo. Questa è una dura realtà che hanno capito tutti. Nemmeno se costassero la metà dei mezzi a due ruote tradizionali, i veicoli elettrici sarebbero spopolati, almeno nella nostra terra di motori termici.